L’arrivo del 5G

Può capitare, al giorno d’oggi, di trovarsi nel mezzo di un discorso e sentir spuntare fuori il termine 5G. Data la diffusione degli smartphone è un termine noto un po’ a tutti che spesso influisce anche sul budget per l’acquisto di un nuovo smartphone perché rappresenta un passo tecnologico in avanti rispetto all’utilizzatissimo 4G.
Sono molte le domande che si sentono a tal proposito:

  • Mi va già bene il 4G, serve necessariamente il 5G?
  • Il 5G è dannoso per la salute?
  • Nei pressi della mia abitazione stanno montando un’antenna 5G, la devo distruggere?

Per prima cosa analizziamo a cosa serve il 5G descrivendo la caratteristica principale di questa rete ovvero permettere molte più connessioni in contemporanea, con alta velocità e tempi di risposta molto rapidi.

Avere più connessioni in contemporanea può sembrare superfluo ma diventa sempre più necessario con l’avanzare del progresso tecnologico. Quante volte ci è capitato di dover accendere l’hotspot per utilizzare il contapassi, lo stereo, il tablet… Questi sono tutti dispositivi che hanno bisogno di collegarsi alla rete per proporre a pieno le loro funzionalità e sarebbe opportuno che si connettessero direttamente senza bisogno dello smartphone da intermediario (basti pensare che alcuni stereo per automotive presentano schede di espansione per la sim).
Se ogni dispositivo vuole connettersi alla rete va da sé che vi è maggior carico e quindi è necessario rimodulare l’infrastruttura per adeguarsi a ciò.
Il 5G infatti è capace di supportare fino ad un milione di dispositivi per km2.

Capita la prima caratteristica possiamo passare alla seconda, quindi l’alta velocità.
Questa è più semplice da capire perché basta pensare ad un servizio di streaming video: se guardo un film sullo smarphone e la rete è mediocre non influisce molto, ma se voglio vedere il film in TV in alta definizione allora ho bisogno di tempi di risposta più rapidi per mantenere una qualità elevata.
L’alta velocità è utile anche nel caso in cui con lo stesso abbonamento voglio connettere ad internet più dispositivi in parallelo.
Questa caratteristica non va sottovalutata perché potrebbe essere utile anche in ambito medico nei contesti in cui vi è bisogno di aggiornare dei dati a frequenza molto elevata.
Il 5G a tal proposito dovrebbe essere almeno 10 volte più veloce del 4G.

Un’altra caratteristica del 5G è quella di ridurre i consumi energetici anche dei dispositivi e quindi garantire una maggiore sostenibilità della rete. Questo va a vantaggio del ciclo di vita di un dispositivo, quale può essere una telecamera di videosorveglianza sempre attiva.

Perchè dunque stanno costruendo delle nuove antenne? Non si poteva potenziare direttamente il 4G?
Sicuramente no, perché per apportare quelle modifiche è necessario cambiare la frequenza di trasmissione secondo un principio caro agli ingegneri delle telecomunicazioni
“the shorter the frequency, the larger the bandwidth”
Questo principio dice che per avere più connessioni parallele dobbiamo utilizzare una frequenza più piccola.

Ed è qui che si rientra nell’ambito della salute.
Le frequenze più basse sono quelle che gli esseri umani riescono ad assorbire ed in questo senso le più aggressive sarebbero le onde radio anche se sono utilizzate da decenni e non è stato riscontrato nessun effetto negativo sulla salute.
Il 5G lavorerà su tre tipi di frequenza: basse, medie ed alte.

https://eshop.sectron.eu/en/antennas/5g-antennas/

La basse frequenze saranno quelle necessarie a ricoprire le distanze più grandi perché irradiano una potenza maggiore. Le medie frequenze saranno di uso comune come per la videosorveglianza e lo streaming mentre le alte frequenze saranno utilizzate dove vi è maggior bisogno di velocità.
Le frequenze elevate per l’appunto non sono molto potenti e non riescono a superare molti ostacoli perciò nasce l’esigenza di una maggiore capillarità di antenne 5G in grado di garantire ripetitori più vicini agli utenti. Ma questo vuol dire anche che le onde si fermeranno a livello molto superficiale (anche della pelle).
Le basse frequenze saranno solo leggermente più basse di quelle utilizzate dal 4G e comunque sempre più alte delle già utilizzate onde radio di cui non ci si è mai preoccupati di niente. A conferma di questo dovrebbe far pensare il fatto che delle volte in galleria quando il cellulare non riceve segnale riusciamo comunque a sintonizzarci su una nota emittente radiofonica.

L’utilizzo di tre fasce di frequenza è un vantaggio. Nello scenario di una grande città l’installazione di numerose antenne è positivo perché significa lavorare con frequenze più alte che utilizzano meno potenza e sono più veloci.
Questo non è possibile nelle zone montane dove installare più antenne ha un costo elevato data la scarsa utenza e la morfologia del territorio che potrebbe nascondere intere aree. In questi casi le basse frequenze faranno da padrone.
Il possessore di un smartphone però non è interessato a sapere su quale frequenza sta lavorando, perché sarà lo stesso dispositivo a regolarsi automaticamente a seconda della distanza dal ripetitore.

Tuttavia nello scenario comune tutte queste considerazioni saranno completamente trasparenti e si suppone saranno visibili solo i vantaggi introdotti da questa nuova generazione mobile.

Per maggiori informazioni si rimanda a
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2405959515300503

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