
Antico impegno e nuove sfide La ripresa di un protagonismo contro la desertificazione delle zone interne
In questo periodo particolare, al tempo del Coronavirus, che mai avremmo immaginato di dover vivere, tra divieti, blocchi e prescrizioni, tra sofferenze fisiche e emotive, la sensibilità pubblica e privata è duramente messa alla prova. Questo tempo che ci è dato di vivere è particolarmente complesso, articolato; questa è una stagione ricca di incertezze, di passaggio!
Credo che, nella nostra mente e nei nostri cuori si è elaborato l’acquisizione dei risultati negativi presenti nell’immediato tempo trascorso: la precarietà strutturale della nostra società. Voglio augurarmi che, fatto tesoro di questa tragica esperienza della pandemia da Coronavirus, sappiamo conservare memoria e pensare a un nuovo modello sociale, diverso, possibilmente migliore.
Le condizioni ambientali, il disastro ecologico, la crescita delle disparità sociali e delle diseguaglianze, l’esasperato sfruttamento del suolo, perché no anche dell’uomo, la crescita della temperatura del pianeta, il predominio dell’arido mondo della finanza, sulla produzione e sul lavoro, la grave pandemia, hanno dimostrato la debolezza dell’essere umano, dei suoi progetti organizzativi sociali, economici e collettivi. Tutto questo dovrebbe indurci a voltare pagina.
Questo passato recente dovrebbe spingerci ad essere determinati, senza indugi, per un nuovo e più equilibrato modello di società! Non possiamo commettere più l’errore, di versare lacrime e poi riprendere la vita come se nulla fosse accaduto. Queste, lacrime, sarebbero poi solo lacrime di coccodrillo.
Noi, anche come Pro Loco, come cittadini, siamo chiamati ad essere testimoni, attori e protagonisti di un nuovo modo di essere, siamo chiamati a vigilare, a testimoniare. Noi, del mondo delle Pro Loco, proprio per la nostra sensibilità, per il nostro amore verso i paesi, borghi, territorio e la storia, verso l’uomo ed i suoi valori, siamo chiamati ad essere “ custodi del creato”. Riparta, con questo impegno, in ogni cosa ed in ogni iniziativa o azione, la nuova stagione dell’impegno delle Pro Loco, del dopo Coronavirus.
Per quanto e come faremo, in questa direzione che, il futuro sarà! Noi saremo giudicati sulla capacità di comunicare e testimoniare i valori della solidarietà verso la terra e l’uomo.
Noi non dobbiamo temere il cambiamento, noi siamo capaci di accettare la sfida del futuro; essa sarà solo la testimonianza concreta dei valori delle Pro Loco.
Ho registrato una diffusa voglia di fare, di riprendere fiato, respiro, pur nell’ incertezza dei modi, ritengo estremamente positivo che si sia evitata la rassegnazione.
Lo scoramento, pur possibile, lo si è evitato perché, prima nella fantasia e poi con rinnovato dinamismo si è immaginato il dopo, gettando le basi per realizzarlo. Tutto questo è consolatorio e da ulteriore stimolo.
Infatti, è proprio nei momenti di crisi che ci si sforza per capire cosa e come fare, pur nell’incertezza iniziale, si arricchiscono di contributi, le analisi e le riflessioni, si aguzza l’ingegno e viene fuori il meglio! Sono convinto che il futuro appartiene largamente anche al mondo delle Pro Loco, “nella misura in cui” (si diceva una volta), noi riusciamo ad interpretarlo e a non snaturare la nostra ” mission”.
Noi possiamo, come hanno fatto in tanti, aiutare altri a fare azioni sociali, di sostegno e di assistenza, così come diffusamente anche la cronaca ha raccontato. Ma non dobbiamo sostituirci a quanti fanno per vocazione solidarietà, assistenza, opera di carità, tanto per evitare di fare di tutto e di essere tra quanti fanno tutto di tutto! Essere tuttologi, comportamento diffuso e da diversi praticato.
Infatti, purtroppo, registriamo anche nel nostro settore, un diffuso comportamento, dove tutti, oggi, parlano o fanno turismo, a volte a sproposito, a volte solo per interessi. Noi, del mondo delle Pro Loco, purtroppo con ” la ragione del dopo”, abbiamo anticipato i tempi, anche del dopo Coronavirus.
Noi, da sempre, abbiamo parlato del turismo di prossimità, della bellezza dei nostri Borghi, dei nostri casolari. Noi da sempre abbiamo parlato dei panorami, dell’ambiente, della originalità dei prodotti locali e della loro bontà, dell’enogastronomia.
Noi abbiamo creduto al racconto delle pietre, delle case che trasudano di storia, sofferenze, di partenze, di emigrazione e di ritorni, anche di speranze, noi abbiamo sognato ad occhi aperti, noi abbiamo sempre creduto nel folclore, come cultura vera, popolare, nel racconto, nel recupero della memoria, quale strumento per identificarsi e per rafforzare il senso di appartenenza.
Noi abbiamo esaltato l’umanità della nostra gente, che ha accompagnato la cultura dell’accoglienza e la civiltà della solidarietà! Noi siamo impegnati come custodi del territorio, memoria della tradizione, impegnati nella promozione sociale delle nostre Comunità, ovunque collocate, al mare, in pianura, in collina o in montagna. Questa è la nostra storia, questo è il nostro impegno per il domani. Infatti oggi diffusamente si parla di tutto questo, si parla di “il turismo di prossimità” proponendolo come il turismo del futuro!
Si aprono di fronte a noi grandi spazi di azione, di operatività, di nuovi interessi, di nuove dinamiche per impegnarci, per dire chi siamo e per continuare il nostro impegno, che viene da lontano.
Noi siamo Pro Loco! Aiutiamo, affianchiamo, condividiamo, sosteniamo, siamo solidali compagni di viaggio con quanti praticano solidarietà disinteressata, con quanti soffrono, con quanti hanno necessità. Siamo con quanti hanno ancora voglia di sognare! Condividiamo e coltiviamo la speranza e l’impegno, per un domani migliore, anche per le nostre terre e per la nostra gente.
Concorriamo, con quanti lo vorranno, a costruire il nuovo modello di turismo, che è un po’ il nostro modello di sempre, il turismo di prossimità!
Ma non siamo soli. Dobbiamo saper cogliere la necessità di fare rete, anzi di saperla costruire, senza settarismi, ma anche senza sottomissioni, con l’orgoglio e l’umiltà di chi conosce i tempi i luoghi, le dinamiche e la storia. Dobbiamo saper spiegare alla politica ed alle istituzioni che il mondo delle Pro Poco con la fantasia e la sua dinamica, con il volontariato e gratuità dell’impegno è una opportunità da saper cogliere. Come il Centro Studi della Confartigianato di Mestre ha saputo censire e studiare, ogni risorsa investita attraverso le Pro Loco ha una ricaduta del 300 per cento, in termini positivi, senza prebende per tecnici, direttori artistici ed altro. Le iniziative delle Pro Loco muovono milioni di persone, stimolano l’economia, rafforzano l’identità ed il senso di appartenenza.
Qui in Irpinia, come in tutta la Campania, abbiamo concorso al cambiamento di cultura e di mentalità. Abbiamo stimolato la cultura e la ricerca della tipologia del prodotto, abbiamo favorito il cambio di cultura nella gestione di pranzi nuziali e o di festa; fino a qualche decennio fa, basati sulla cultura culinaria romagnola, abbiamo spinto ad abbinare saperi e sapori, abbiamo fatto aprire castelli, chiese, conventi ed abbazie, abbiamo stimolato giovani ad aprire aziende zootecniche, agricole, di trasformazione dei prodotti. Abbiamo spinto i cittadini dei nostri territori a scoprire bellezze, che erano dietro l’angolo, li abbiamo spinti ad innamorarsi della loro terra. Abbiamo accolto scolaresche e studenti, ricercatori e viandanti, facendo credere loro che erano capitati nell’Eden! Le nostre iniziative, il nostro impegno ha messo in crisi l’arido mondo degli opportunisti, ma ancora di più quanti delusi volevano andare via. Certamente è ancora poco, c’è molto tanto da fare. Sarà necessario sporcarsi ancora le mani, mettere la faccia, aguzzare l’ingegno, ma assolutamente non demordere. Perché ora è chiaro, noi siamo profondamente innamorati della nostra terra! Affascinati da tante storie, dalla cultura materiale ed immateriale. Noi portiamo, con noi nel cuore, ovunque andiamo, la passione per i nostri paesi, i borghi, i vicoli, le chiese, le fontane, le piazze, i sentieri, il fruscio dell’acqua, il rumore delle foglie secche d’autunno, la dolcezza della neve che si possa e tutto ammanta, il profumo della primavera, insieme cieli tersi di colore cobalto, tutt’uno con i volti e le storie della nostra gente. Noi crediamo che anche questo nostro impegno possa concorrere a lottare contro la desertificazione delle zone interne, creando nuove opportunità, favorendo l’autostima.
Rilancio e nuovo protagonismo delle Pro Loco e dell’Unpli, capace di saper cogliere i tempi nuovi e le nuove dinamiche della società contemporanea. Rilancio che, capace di cogliere anche gli aspetti positivi del passato, possa strutturarsi in una sintesi generazionale che metta insieme giovani, uomini e donne capaci di memoria, ma anche di saper guardare al domani, di saper sognare. Credo fondamentale un rapporto forte, di collaborazione, di partenariato con la Regione Campania, nel rispetto delle persone e delle regole, con l’Unpli Nazionale ed anche con enti, istituzioni, agenzie e mondo del volontariato presente in questa Regione.
Saremo fortemente impegnati nel recupero dell’autorevolezza e della dignità che spetta alle Pro Loco e all’Unpli. Proprio in questa direzione saremo impegnati ad organizzare strumenti di trasparenza attraverso cui rendere partecipi tutti, dei nostri impegni, delle nostre azioni.
Saremo impegnati in uno spirito di collaborazione con la Regione Campania, con tutte le forze politiche e sociali, affinché si possa procedere in tempi rapidi a una rivisitazione della L.18/2014, perché, ritenendo valido e utile il contributo del mondo delle Pro Loco, se non sostitutivo, perlomeno integrativo, perché si possa procedere ad un finanziamento/sostegno con la modalità di due percorsi, su due binari: uno contributo di base per le spese di gestione, funzionamento, mentre l’altro invece collegato all’attività svolta. Inoltre sarà necessario persuadere, convincere le forze politiche in Regione Campania affinché venga modificato anche il percorso legislativo per consentire la partecipazione diretta ai progetti POC da parte delle Pro Loco, qualcosa del genere era già prevista con la vecchia Legge 7, così da restituire piena libertà di azione svincolando dalla condizione di subalternità di soggezione.
Il mondo della Pro Loco deve saper cogliere ed accettare anche la sfida del rispetto dell’ambiente e del territorio, mettendo in essere ogni iniziativa che favorisca il minor inquinamento possibile e l’utilizzando strumenti e mezzi che salvaguardano il territorio.
Le Pro Loco sono chiamate a crescenti maggiori responsabilità, il loro cammino a volte diventa difficile, il loro impegno è qualche volta guardato con diffidenza e sospetto da quanti non sapendo cogliere la gioia dell’impegno e l’entusiasmo del donarsi, ritengono che il protagonismo possa essere la crescita di spazio e di potere avverso al loro ruolo.
Per concludere, la grande sfida che si apre dinanzi a noi, rende necessaria anche una nuova forma di forte solidarietà, di fidelizzazione perché è necessaria un’unità maggiore, una coesione, uno sforzo per condividere un tratto di strada insieme, con quanti presenti sul territorio, sono impegnati con onestà e trasparenza nella promozione e valorizzazione del territorio e delle persone.
Credo che sia ora di riaccendere la speranza di potercela fare e ripartire con entusiasmo per un nuovo protagonismo delle Pro Loco e dell’Unpli.